I nuovi custodi

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I nuovi custodi: i Carmelitani Scalzi

Il Santuario è stato affidato ai Carmelitani Scalzi della Provincia Veneta. Accanto al santuario costruirono il convento e una casa per i giovani seminaristi dell’Ordine religioso, chiamati ben presto «fratini», per la tonaca che indossavano durante le celebrazioni liturgiche.

Il felice incontro tra l’arciprete di Adro, don Giulio Berardi e il provinciale dei Carmelitani, P. Giuseppe Castagna portò all’accordo firmato l’8 aprile 1911. La prima pietra per il convento e la scuola apostolica fu posta il 29 maggio successivo e la solenne inaugurazione avvenne il 21 aprile 1912.

In quest’ultimo secolo i Frati hanno continuato l’opera di manutenzione dell’edificio e di valorizzazione del Santuario. Da segnalare, nel 1919, la celebrazione, insieme alla parrocchia di Adro, del quarto centenario dell’Apparizione.

Un primo intervento di restauro avvenne nel 1921. Furono rimesse a nuovo le pareti, i capitelli, ripuliti i quadri e gli affreschi, sistemate tutte le finestre con «vetri cattedrali» e rifatto il pavimento. Nel 1962 questo fu rimpiazzato da uno di marmo: «Perlato di Sicilia» e «Auresina» di Trieste; pochi anni ancora e nel 1988, a ricordo dell’Anno Mariano indetto da Giovanni Paolo II, fu posata l’attuale pavimentazione in granito «Bianco Porrino» di Sardegna e «Rosso rubino»

Sempre nel 1962 s’impose un’altra revisione generale. La zoccolatura fu rivestita con marmi «Breccia Aurora»; rifatti gli otto finestroni della cupola in onice del Pakistan e rosè del Portogallo. Le tre finestre più basse, opera di P. Costantino Ruggeri di Adro, sono invece della prima metà degli anni 80.

Anche il tetto ha subito periodici rifacimenti. I moltissimi uccelli della zona, cercando riparo e posto per i loro nidi, l’hanno messo continuamente in stato precario. Perciò ripetuti sono stati gli interventi per garantire la protezione e l’impermeabilità.Ultimi in ordine di tempo i restauri del 2010-2011. Hanno riguardato il restauro totale interno ed esterno dell’edificio, il rifacimento dell’impianto elettrico, la collocazione delle catene di sostegno degli archi centrali, la realizzazione di uno scannafosso per attenuare l’umidità, il restauro della cella campanaria e delle campane. All’inizio del secolo scorso lo spiazzo antistante la facciata del Santuario era poco più di un fazzoletto. Si dovette rimuovere, sia a mezzogiorno che a tramontana, il terreno per dare maggior respiro al sagrato e un più degno ingresso al Santuario stesso. Nel 1960 si ricoprì con cubetti di porfido l’intero piazzale. Nel 1966 si aprì, sempre a mezzogiorno, sbancando un buon tratto dell’orto dei frati, una vasta piazza per il parcheggio dei veicoli, resa più gentile da una fontana, inaugurata il sabato santo del 1966. Successivamente altri due appezzamenti di terreno, uno a sud e l’altro a nord del Santuario sono stati trasformati in parcheggi.Negli stessi anni si aprì, partendo dalla comunale Adro-Torbiato, una nuova moderna strada in sostituzione dell’antico viottolo di campagna. Ma più di tutto, la presenza dei religiosi garantisce che il Santuario sia sempre in grado di accogliere i fedeli soprattutto per accostarsi al sacramento del perdono.
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